Vetro in zaffiro

Giugno 5, 2022By Bonetto Cinturini

Quando ci troviamo davanti un orologio con vetro in zaffiro, quasi certamente abbiamo davanti un segnatempo pregiato. Rappresenta sicuramente un’ottima scelta per quanto riguarda il design, eppure ci sono delle alternative altrettanto valide. Per quanto riguarda la robustezza è un ottimo materiale, ma esistono vetri minerali rinforzati che possono dire la loro senza problemi.

Allora, il vetro in zaffiro può essere considerato una caratteristica indispensabile per un orologio? Andiamo quindi a vedere cosa ci offre un vetro in zaffiro in più rispetto ai concorrenti, come il vetro minerale o il plexiglass.

Il vetro in zaffiro: colorazione e caratteristiche del minerale

Ci sono molti motivi per cui questo materiale è tanto amato dagli appassionati di orologi. In primis per la bellezza e la sua trasparenza, e su questo dobbiamo subito chiarire un punto.

Lo zaffiro è un minerale che possiamo trovare in diverse colorazioni in natura e il materiale principale che lo compone è l’ossido di alluminio. Nell’immaginario comune, come associamo il rosso al rubino o il cristallino al diamante, associamo anche il blu allo zaffiro. Ma c’è da fare una precisazione: lo zaffiro puro, non è blu. Infatti, lo zaffiro che non contiene nessuna impurità, è corindone al 100% ed è di colore completamente trasparente. Quando si trova uno zaffiro blu, è perché al suo interno è presente del rutilo o dell’ematite. Infatti, lo zaffiro non è solo trasparente: è ultra-trasparente. Addirittura, per la sua eccessiva trasparenza si aggiunge un rivestimento antiriflesso sui due lati per evitare che il vetro rifletta e renda difficile leggere l’ora.

Quindi, dopo aver stabilito l’effettiva colorazione di questo cristallo, parliamo della sua robustezza incredibile. Il vetro in zaffiro è praticamente indistruttibile con un grado di resistenza sulla scala di Mohs pari a 9. La scala di Mohs è la principale scala che valuta la durezza di un materiale e può andare da 1 a 10. Lo zaffiro che è valutato di grado 9 è veramente molto resistente e può essere scalfito e tagliato solo da un materiale che ha un valore nella scala pari a 10, quindi il diamante.

Il vetro in zaffiro è quindi in grado di resistere a urti, condizioni metereologiche e perfino alla pressione dell’acqua. Infatti, per fare delle immersioni, un buon orologio subacqueo avrà un vetro in zaffiro: resistente alle botte che si potrebbero prendere mentre si è sott’acqua e soprattutto resistente alla pressione che viene a crearsi.

Grazie a queste sue caratteristiche superlative il vetro in zaffiro non è usato solo in orologeria: è possibile trovarlo nelle fotocamere per smartphone, nei vetri infrangibili e negli scanner dei codici a barre nei negozi, tutti materiali che devono in qualche modo rimanere “lisci” quindi senza la presenza di graffi.

Le tipologie di vetro: perché preferire il vetro in zaffiro

In genere, sono tre i materiali con cui si crea il vetro di un orologio. La scelta di questi materiali è dettata da diversi motivi ma quello che incide di più è il prezzo. Infatti, c’è una bella differenza di prezzo tra un semplice vetro in plexiglass e un vetro in zaffiro, che rimane il più pregiato tra le tre tipologie. Vediamo allora la differenza tra le tre categorie, partendo dal meno pregiato per arrivare a quello più di qualità:
Il vetro acrilico è il materiale meno di classe tra i tre, ed è anche quello con il prezzo più basso. Viene usato generalmente per modelli di basso livello, ma anche per gli orologi sportivi, perché nonostante il prezzo e la qualità presenta comunque dei vantaggi: ha un’elevata resistenza a pressione e anche un’alta resistenza agli urti. Per questo case come Rolex e Omega hanno scelto questo materiale da usare su alcuni modelli sportivi. In ogni caso, questo tipo di vetro è quello che si graffia più facilmente, anche se ha il vantaggio di non frantumarsi in caso di rottura, cosa che non si può dire dei due vetri concorrenti.

Il vetro minerale è un tipo di vetro che viene trattato per migliorarne la resistenza agli urti e ai graffi. Viene trattato chimicamente o riscaldato per ottenerne una più alta robustezza, e per rompersi devono essere tenuti in condizioni estreme. È un materiale 7 volte più duro rispetto al plexiglass, ed è un’ottima alternativa allo zaffiro anche se non ne raggiunge certamente le qualità in fatto di resistenza. Come costo il vetro minerale è più altro rispetto all’acrilico ma rimane comunque un prezzo accettabile, e grazie a questo costo contenuto è possibile cambiarlo facilmente in caso di rottura.

Il vetro zaffiro rimane il migliore tra i tre dal punto di vista della robustezza, della resistenza agli urti e ai graffi, ma anche per la sua trasparenza. Anche se il materiale è estremamente resistente, non è indistruttibile: con una botta ben assestata il vetro potrebbe infrangersi completamente. Come visto è secondo nella scala di Mohs solamente dietro ai diamanti e davanti al topazio. Il corindone, di cui lo zaffiro è composto, ha un grado di durezza di 400 ed è quattro volte più fragile rispetto al diamante, che ha un grado di durezza di 1600. Però rispetto al vetro rimane comunque tre volte più robusto, il che lo rende il materiale migliore per creare vetri per orologi.

La produzione del vetro in zaffiro nel dettaglio: metodologia e prezzi

Lo zaffiro sintetico venne inventato dal chimico francese Auguste Verneuil nel 1902. Il chimico inventò un vero e proprio processo per la fusione a fiamma, un processo che è ancora in uso anche se ha subito delle piccole modifiche legate chiaramente all’avvenire di nuove attrezzature.

Il metodo inventato da Auguste Verneuil prevede la fusione dei materiali in un forno per mezzo di una fiamma ossidrica. In questo preciso caso, per ottenere dello zaffiro, si andrà a fondere la polvere di ossido di alluminio. Si otterrà un lungo cristallo di forma cilindrica, che per essere tagliato avrà bisogno di una sega con la lama diamantata, unico materiale (insieme al nitruro di boro) in grado di scalfire i corindoni. Viene poi lucidato ed è pronto per essere commercializzato.

Ottenere questo cristallo non è comunque facile: la sua temperatura di fusione è altissima, bene 2040° centigradi, ma rimane pur sempre più robusto e resistente rispetto al vetro tradizionale.

Nella produzione di un buon orologio, o anche di un buon orologio da tasca, si può essere già contenti con un bel vetro minerale. Ma se si cerca il meglio, il vetro in zaffiro non ha rivali. Per questo il prezzo è alto, ma anche sinonimo di qualità.

Un altro fattore che può incidere sul prezzo è la tipologia del vetro: piatto o bombato.

I cristalli piatti sono i più comuni nonché i più pratici, perché hanno un’esposizione minore agli urti. Ma questa forma piatta li rende più fragili in caso di cadute. È poi obbligatorio un rivestimento antiriflesso onde evitare che il vetro rifletta la luce e renda più difficile leggere il quadrante.

Gli zaffiri bombati sono invece più resistenti agli impatti, ma questa bombatura fuoriesce e li rende più a portata di urti. La bombatura li rende inoltre immuni al problema del riflesso: sono molte le persone che sostengono che il rivestimento antiriflesso nei vetri bombati sia eccessivo. Questo fatto li rende più costosi rispetto a quelli piatti, insieme alla difficoltà nell’ottenere la bombatura: infatti, modellare un materiale che si fonde a 2040° centigradi non è affatto semplice.

In generale, tutta la lavorazione dello zaffiro è molto più complicata rispetto a quella dei vetri minerali, per questo il prezzo si alza di molto, e difficile è anche garantire che non ci siano micro-crepe che conferiscano debolezza al cristallo. È quindi importantissima la tecnica e la qualità nel momento della lavorazione, per garantire uno zaffiro di qualità elevata, tutto questo incide fatalmente sul prezzo che già di suo, non sarebbe proprio accessibile per tutti.

La storia del vetro in zaffiro nell’orologeria

È difficile tracciare la storia del vetro in zaffiro nel mondo degli orologi. Da quel che si sa, venne utilizzato le prime volte nel 1932 da Jaeger-LeCoultre per alcuni Reverso, uno dei modelli di punta della marca. Prima di essere utilizzato su larga scala, sono dovuti passare ben altri 30 anni: erano gli anni ‘60 quando l’uso del vetro in zaffiro in orologeria divenne una pratica diffusa. I primi Rolex con vetro in zaffiro furono l’Oysterquartz, il Perpetual Datejust ref 1630 e il Perpetual Date ref 1530.

Molti i motivi che spinsero le aziende più importanti a passare allo zaffiro, ma i più sentiti furono la miglior visibilità e la grande resistenza ai graffi. Trattandosi di un materiale molto costoso, le prime diffusioni si ebbero su orologi eleganti che non erano adatti a tutti, per poi arrivare su qualsiasi tipologia di cronometro. Un esempio può essere Rolex, che durante gli anni ‘90 ha lasciato ogni altro tipo di vetro in favore del vetro in zaffiro.