Rolex: impermeabilità estrema per ottime performance

Agosto 3, 2021By Bonetto Cinturini

Rolex: quando il bello incontra la funzionalità

Quando pensiamo al brand Rolex, subito associamo a quel nome orologi lussuosi, costosi, per non dire da collezione, magari impreziositi da diamanti e da cinturini di pregio. Tuttavia, non molti sanno che dietro ad un accessorio così iconico c’è dietro una grande ricerca, nata proprio agli inizi del ‘900, in risposta alla necessità di realizzare un orologio che non fosse solo simbolo di eleganza e raffinatezza, ma che rivestisse anche un ruolo funzionale in completa armonia con le nuove abitudini di vita del tempo.

Hans Wilsdorf, orologiaio che al tempo lavorava in una prestigiosa maison a La Chaux-de-Fonds, osservando il cambiamento che la società stava affrontando, privilegiando sempre più le ore dedicate al tempo libero e allo sport, da buon visionario capì che gli orologi da tasca non sarebbero durati per molto tempo, e che serviva assolutamente qualcosa di più comodo e pratico.

Fu proprio lui l’uomo che qualche anno dopo fondò il marchio Rolex, un orologio caratterizzato da una grandissima precisione, estremamente affidabile e, soprattutto, da indossare al polso.

La sua più grande sfida era quella di costruire un orologio che fosse interamente protetto dagli agenti esterni, come la polvere, la sporcizia, l’umidità e, soprattutto, impermeabile all’acqua.

Dopo una lunga ricerca, nel 1922 Rolex mette in commercio Submarine, un orologio che, grazie alla presenza di una seconda cassa, è completamente impermeabile: ciò significava che per manipolare la corona, per la messa all’ora o caricare il movimento, era necessario prima aprire la cassa esterna.

Questa tipologia di cassa, così avanzata per i tempi, viene difatti brevettata quattro anni dopo con il nome Oyster, perché, come spiega Wilsdorf, quell’orologio può vivere in acqua senza subire alcun danno, proprio come un’ostrica.

E per testare e promuovere quella che sarebbe poi diventata una tra le conquiste più grandi nella storia dell’orologeria, un anno dopo dal brevetto, l’orologio con cassa Oyster viene utilizzato per attraversare la Manica a nuoto, dimostrandone l’impeccabile impermeabilità.

L’orologio del mare

Il marchio Rolex assume quindi una grande importanza nel mondo degli orologi impermeabili, e dopo la commercializzazione della cassa Oyster, seguono anni di perfezionamento e messa a punto di quelli che sarebbero a breve diventati gli orologi preferiti dagli esploratori subacquei, che cominciano a scegliere Rolex per la sua estrema affidabilità anche a centinaia di metri di profondità.

Con il Submariner del 1953, il brand diventa ufficialmente il miglior alleato degli sportivi e inizia delle collaborazioni con i maggiori esploratori e spedizionieri dell’epoca, oltre che con il fotografo subacqueo e ingegnere Dimitri Rebikoff, che testando il Submariner, dà all’azienda anche importanti indicazioni per migliorare le caratteristiche tecniche e l’ergonomia dell’orologio.

E così, dal tetto massimo dei 100 metri di profondità, a fine anni ’80 l’orologio con cassa Oyster può arrivare a toccare i 300 metri di profondità senza subire nessun danno interno; in più, grazie alla presenza di una lunetta girevole, lancette luminescenti e disco graduato, il Submariner consente ai sub di monitorare il tempo in acqua, rappresentando quindi anche un importante strumento per la loro sicurezza.

Ma è quando il tenente della marina americana Don Walsh e l’oceanografo Jacques Piccard compiono la loro spedizione nel 1960, che il Rolex scende nella zona più profonda dell’oceano Pacifico, la fossa delle Marianne, accompagnando gli spedizionieri per ben otto ore e mezza di immersione.

Tuttavia, manca ancora un tassello importante per fare del Rolex l’orologio adatto alle spedizioni di lunga durata: il brand deve perfezionarsi ulteriormente per le performance di lunga durata, le cosiddette immersioni in saturazione, che durano per giorni e addirittura settimane.

Durante queste spedizioni, per contrastare i danni che la pressione ha sul corpo umano, i sub devono stare all’interno di un ambiente pressurizzato e da lí effettuare le loro immersioni.

Succede però che in questo habitat, gli orologi vengono sottoposti agli effetti negativi procurati dall’elevata concentrazione di elio che, con le sue microparticelle, riesce a penetrare anche nei modelli impermeabili, procurando dei danni irreversibili, che potrebbero anche portare alla rottura dello strumento. Ecco che allora, dopo numerose messe a punto, nel ’67 Rolex brevetta la valvola per la fuoriuscita dei elio: si tratta di un sistema di sicurezza che si attiva in maniera automatica, lasciando uscire il gas in eccesso dalla cassa, quando la pressione si fa troppo elevata.

Nasce così il Sea Dweller, che in inglese significa abitante del mare, un orologio che può arrivare fino ai 1200 metri di profondità, senza limiti di tempo. Il nome Rolex viene quindi affiancato anche ai sub in saturazione, agli esploratori dei grandi fondali, ai veri pionieri, conquistando un importante pezzo nella storia dell’orologeria.

Dalle grandi spedizioni sottomarine ad oggi

Ma il Sea-Dweller rappresenta solo una delle grandi conquiste del marchio, che già nel 1967 inizia una prestigiosa collaborazione con HYCO (International Hydrodynamics Company), la società canadese leader nella produzione di sottomarini.

E nel 1971, con l’inizio della partnership con Comex (Compagnie Maritime d’Expertises), l’azienda di ingegneria subacquea di Marsiglia equipaggia i suoi sub di orologi Rolex, fornendo importanti rapporti sulle prestazioni in acqua, in modo da contribuire enormemente all’ulteriore perfezionamento in ambito di affidabilità e funzionalità.

Grazie a questa collaborazione, il Sea-Dweller diventa l’orologio ufficiale della spedizione del 1988, quando i sommozzatori affrontano un’immersione in saturazione a ben 534 metri di profondità, che tutt’oggi rappresenta il record ineguagliato per le immersioni in mare aperto.

Nel 2008, Rolex brevetta il sistema Ringlock, una combinazione di lunetta girevole, vetro zaffiro bombato e soprattutto, disco in ceramica nera che, grazie al particolare colore resistente ai danni provocati dai raggi uv e alle sue proprietà a prova di scalfittura, permette delle performance di immersioni straordinarie.

Questo è l’orologio indossato dal regista James Cameron che nel 2012 è sceso nella fossa delle Marianne per emulare la spedizione di Walsh e Piccard del 1960: qui, a 12000 metri di profondità Ringlock viene sottoposto ad una pressione che equivale ad un peso di più di venti tonnellate, tuttavia torna in superficie illeso, superando perfettamente tutte le fasi del test.

Oggi Rolex continua a mettersi in gioco e a sfidare la pressione subacquea con obiettivi sempre più grandi, e nel 2020 ha infatti commercializzato i due Oyster Perpetual Submariner e Oyster Perpetual Submariner Date, due orologi dal design impeccabile, completamente rinnovato, dalle proporzioni rivisitate, con un una cassa di ben 4,1 cm più grande. Poiché le dimensioni lo permettono, oltre all’ora, viene anche indicata anche la data, resta tuttavia l’iconico quadrante nero.

Pur sempre fedele all’estetica delle origini, Rolex è un brand sempre volto a migliorarsi e a perfezionarsi, in grado di rivestire numerose funzionalità e ad adattarsi alle molteplici situazioni ambientali e climatiche. Ecco perché, seppur comunemente associato agli orologi di lusso, Rolex riveste un ruolo fondamentale nel mondo dell’underwater, rispondendo perfettamente alle caratteristiche necessarie per performance di qualità.