Panerai e il brevetto della vernice al radio

L’estimatore più appassionato di orologi di lusso conoscerà sicuramente il brand Panerai, sinonimo di accessori prestigiosi e di qualità, ma probabilmente non ricorda la storia di un marchio legato strettamente al territorio toscano alla città di Firenze.
Per riuscire a comprendere meglio il tessuto storico-artistico e il contesto in cui si fonda il marchio, riportiamo alcune informazioni estrapolate da un testo del celebre critico d’arte Filippo Daverio.
Secondo l’interpretazione dello storico, fra il 1865 e il 1871 Firenze non è solamente la culla di tutta la cultura e l’arte italiane, ma il centro nevralgico del nuovo Regno Unito d’Italia, di cui Torino non è più la capitale principale del potere politico ed economico.
Ci troviamo a Firenze, una città in continuo subbuglio, una fucina di botteghe artigianali e negozi che si diffondono a macchia d’olio, centri artistici e scuole d’arte rinomate, come la Scuola d’Arti Applicate aperta nel 1867.
Solo pochi anni prima, nel 1860, l’artigiano e inventore Giovanni Panerai apre il suo primo negozio-bottega, prima sul Ponte delle Grazie e dopo pochi anni all’interno del Palazzo Arcivescovile in Piazza San Giovanni, dove si trova ancora oggi.
L’Orologeria Svizzera, così è chiamata la bottega di Giovanni Panerai, è celebre per un famoso brevetto, progettato per soddisfare la Regia Marina Militare Italiana: stiamo parlando del radiomir, cioè una particolare polvere luminescente a base di radio che viene applicata al quadrante degli orologi per valorizzarne la visione e illuminare il quadrante.
L’impegno della realtà Panerai diventa ancora più fondamentale durante la seconda guerra mondiale, periodo in cui vengono elaborate delle strategie innovative per sostenere il commandos militare della marina italiana, soprattutto durante le uscite subacquee.
Ad esempio, risalgono a quell’epoca il progetto del meccanismo della carica manuale, i marchi luminosi per facilitare la visione sott’acqua e gli speciali attacchi per fissare meglio gli orologi alle tute subacquee dei soldati e dei militari della Marina Italiana.
Durante gli anni, il brevetto al radiomir si sviluppa e diventa ancora più elaborato: l’orologio acquista caratteri e cifre luminose più grandi, gli attacchi si fondono in un design over-all più solido e robusto per facilitare ancora di più l’uso da parte dei militari della Marina Italiana: nasce così il cronografo modello Panerai del 1940.
Il Luminor, l’orologio Panerai del 1950
Si sviluppano ancora di più le performance di idrorepellenza e impermeabilità di un orologio che non ha eguali nella storia dell’orologeria mondiale: Panerai brevetta il modello Luminor che è caratterizzato da un composto luminescente a base di un isotropo di idrogeno, il tritio, altamente luminoso e visibile.
Negli anni ’90, Panerai presenta al pubblico la prima collezione prêt à portèr: la linea presentata dal 1993 al 1997 viene chiamata dagli addetti ai lavori Pre Vendôme, prima di passare sotto la proprietà del Gruppo Richemont (all’epoca chiamato per l’appunto Vendôme) che acquista il marchio Panerai e realizza una linea italiana e, dopo pochi mesi, distribuita a scala mondiale.
Oggi gli orologi Officine Panerai sono un marchio italo-svizzero con sede a Neuchatel, e includono nei loro modelli tutta la cura artigianale made in Italy del loro fondatore, assieme alla precisione, alla tecnologia e all’innovazione garantite dallo spirito svizzero.
Il design italiano unito alla cultura manifatturiera svizzera generano insieme un cortocircuito che fa rima con prestigio, storia e cultura centenaria, passione e amore per le cose belle fatte a mano, di lusso.
Un brevetto che è passato alla storia
Impossibile non ricordare il celebre sandwich Panerai, cioè un insieme di piccole lastre sovrapposte sul quadrante, in cui si inseriscono delle sottili pellicole di vernice al radio, un film che rende visibili i caratteri e le cifre arabe anche sott’acqua e in condizioni di scarsa luminosità.
Si tratta di un brevetto progettato per la Marina Militare Italiana, e quindi di un’innovazione portatrice di grande prestigio per tutta la manifattura made in Italy dell’epoca.
Sono tanti i tratti distintivi di un marchio che fa la storia a ogni scoccare delle lancette: dagli anni ’50 ai giorni nostri, il brand Officine Panerai si è fatto carico di studi e di sperimentazioni in laboratorio, per offrire prestazioni sempre migliori, come il celebre cronografo a doppio contatore Mare Nostrum, oppure il cosiddetto modello Egiziano (riservato alla Marina Egiziana su concessione della Marina Italiana) con dispositivo proteggi-corona, un marchio di fabbrica che ancora oggi contraddistingue l’eccellenza di Officine Panerai.
Dopo il passaggio dalla vernice al radio Radiomir al Luminor e alla pasta di idrogeno luminescente, il brand Panerai cavalca una serie di vicende storiche che contraddistinguono la sua cifra dinamica e sempre al passo con i tempi.
La morte di Giuseppe Panerai nel 1972 causa il passaggio dell’azienda all’ex-ufficiale della Marina Italiana, Dino Zel che ne diventa CEO.
Sono anni di trasformazioni e di innovazione tecnologica, ma anche di cambiamenti dell’azienda, da conduzione familiare a fenomeno internazionale della moda e della tecnologia: negli anni ’90 Officine Panerai passa sotto il gruppo svizzero Richemont e comincia l’avventura a scala mondiale, con la distribuzione di orologi easy to dress per il vasto pubblico e la commercializzazione di un prodotto che prima era di nicchia, anzi, di appannaggio militare.
Officine Panerai Oggi
Il periodo dagli anni ’90 ad oggi è quello della sperimentazione ma anche del consolidamento dei principi cardine del marchio, a partire dalla ristrutturazione meticolosa dell’originaria bottega a Firenze, nel Palazzo Arcivescovile in Piazza San Giovanni.
Sono questi gli anni in cui si progettano i modelli con calibro in-house, ma anche in cui esce la collezione dedicata al genio di Galileo Galilei, un trittico di orologi planetari in grado di monitorare i movimenti celestiali.
Negli anni più recenti, Officine Panerai sperimenta il meccanismo in-house e il movimento di carica energetica manuale, progetta i modelli in bronzo e realizza collezioni ispirate a un’altra grande passione degli estimatori di orologi deluxe, la barca e l’off shore.
Dopo l’apertura di una prestigiosa boutique a Hong Kong, Officine Panerai progetta nel 2018 quello che è tutt’ora il suo orologio più complesso, il “Radiomir 1940 Minute Repeater Repeater Carillon Tourbillon”, con cassa luminor n° 2: si tratta del modello più avanzato e tecnologicamente d’avanguardia di tutta la produzione di Neuchatel.
Un orologio di classe, tecnologico e innovativo
Oggi, quando si sente parlare di Officine Panerai si intende immediatamente la classe italiana coniugata al meglio con l’esperienza e la precisione tipica svizzere: gli orologi Panerai non sono solo degli accessori unici e dei cronometri deluxe ad alte performance, ma dei veri e propri status symbol.
Dal rigore militare proviene l’aspetto tecnico che si traduce in orologi professionali ad alte performance, eleganti e raffinati, unici e di design.
La palette cromatica naturale del cioccolato, dell’alluminio e del nero si sposa a meraviglia con le linee pulite ed essenziali, tipiche di un accessorio rigoroso ma allo stesso tempo glam, sobrio e mai fuori luogo.