Le diverse tipologie di orologi

Oggi sul mercato si possono trovare tantissime tipologie di orologi per soddisfare esigenze diversificate. Questi accessori si distinguono fra loro per complessità costruttiva, forma, target a cui si rivolgono e molto altro ancora.
Il tipo di orologio che possa fare al proprio caso dipende da tante variabili, come il tempo e la frequenza d’uso. Molto dipende chiaramente dalle specifiche preferenze e dal budget disponibile. In ogni caso è molto importante conoscere le varie categorie per compiere scelte d’acquisto ponderate e in linea con il proprio gusto. Tutto ciò consentirà inoltre di abbinare in maniera corretta l’orologio al proprio outfit e alla situazione quotidiana, nonché di scoprire le marche più prestigiose.
Bisogna precisare che le differenze di genere non hanno nulla a che vedere con le fasce di prezzo o con la qualità costruttiva, in quanto all’interno della medesima categoria si possono trovare modelli abbastanza economici e gioielli di lusso proposti a prezzi tutt’altro che accessibili.
A partire dagli orologi top di gamma, per arrivare a quelli trendy e casual, esiste sempre uno stile adatto ad ciascun appassionato e collezionista.
Orologi e le categorie più comuni
L’orologio più conosciuto e semplice è sicuramente il solo tempo, così chiamato perché mostra soltanto le ore, i minuti e i secondi. Basti solo pensare al Rolex Oyster Perpetual oppure ai modelli a marchio Panerai come il Radiomir e il Luminor per avere un’idea. Solo tempo, che in alcuni casi integrano il datario, sono quindi orologi che si rivolgono a coloro che amano il minimalismo.
Altrettanto diffusi sono poi gli orologi subacquei, contraddistinti dalla presenza di una ghiera girevole, nella maggior parte dei casi unidirezionale, nonché per via del movimento automatico, delle lancette e degli indici luminescenti, così da consentire una migliore visibilità sott’acqua e un’impermeabilità di almeno 100 m. Questi modelli sportivi e adatti per il tempo libero possono sopportare livelli di pressione elevati. I tratti distintivi sono la lunetta girevole, che permette, una volta allineata la lancetta dei minuti alle ore 12, di verificare con una rapida occhiata quanto tempo è passato e il quadrante essenziale, spesso con numeri arabi.
Degni di segnalazione sono anche i cronografi, nati nel settore automobilistico e in grado di segnare il tempo grazie alla presenza dei pulsanti posizionati ai lati della cassa. Simili ai cronografi sono gli orologi pilota che possono rivelarsi di facile lettura o meno. Anche in questo caso è presente la ghiera girevole con scala e il cronografo per avere maggiori opzioni di misurazione del tempo.
Il variegato mondo degli orologi include infine quelli GMT, in grado di calcolare contemporaneamente l’ora di fusi orari diversi attraverso una lancetta aggiuntiva, la lunetta o una finestra posta sul quadrante. Uno dei GTM più popolari è il Rolex GMT-Master, appositamente realizzato negli anni ’50 per i piloti della Pan, ma esistono anche versioni proposte da Omega, Tudor e Breitling.
A prescindere dalla tipologia, ci sono tutta una serie di funzionalità che potrebbero rendere un orologio preferibile a un altro. Si pensi, ad esempio, alla data in finestra, ovvero alla piccola apertura sul quadrante solitamente in prossimità delle ore 15:00 o di forma circolare, che mostra il giorno. In alcuni casi il datario è molto più articolato perché indica non soltanto il giorno della settimana, ma anche il mese il calendario oppure un’equazione del tempo reale rapportato a quello solare. Anche il cronografo può essere più o meno elaborato, cioè provvisto di avvio, arresto e reset, nonché di tachimetro per conteggiare la velocità in convertendo il tempo trascorso (in secondi per unità).
Bisogna inoltre ricordare che la stragrande maggioranza degli orologi con doppio fuso orario impiegano il formato 14 e di 12 ore sul quadrante. Questo accorgimento si rivela utile per chi viaggia molto, visto che permette di conoscere con precisione l’ora di casa. Ulteriori funzioni sono la sveglia, le fasi lunari che segnano la luna piena, mezza, un quarto o nuova, l’indicatore di energia per gli orologi automatici e manuali, la ripetizione minuti ecc. Nei vecchi orologi meccanici si trovava il tourbillon, che serviva a evitare gli effetti della gravità quando l’orologio restava bloccato in una certa posizione.
Sul retro dell’orologio si trova generalmente la sigla ATM relativa alla resistenza all’acqua. Si tratta dell’abbreviazione di Atmosfere, da non confondere con l’impermeabilità. Questo vuol dire che prima di fare immersioni con il proprio orologio è bene verificare attentamente le caratteristiche tecniche. Quando si legge che un orologio resiste all’acqua fino a 100 metri non significa che si può andare a questa profondità. Quel valore indica semplicemente che l’accessorio potrà sopportare una pressione pari a quella presente a 100 metri di profondità. La regola generale è quella di evitare di andare a nuotare mettendo al polso orologi con resistenza all’acqua minore di 10 ATM.
Tipologie di movimento
Restando in tema di classificazione degli orologi il movimento gioca un ruolo determinante, visto che rappresenta il motore che muove le lancette e permette tutte le altre funzionalità. Per molti ciò che conta è l’estetica dell’accessorio, ma tanti estimatori puntano tutto sul movimento che può essere meccanico, automatico o al quarzo.
Il primo è il frutto di spiccata maestria artigianale, in quanto dotato di una molla che riesce a movimentare la serie di ingranaggi. Naturalmente questa tipologia di orologio comporta il costante caricamento manuale, quindi bisogna togliere e svitare la corona, per poi girare in senso orario fino a sentire la resistenza. La maggior parte degli orologi meccanici, soprattutto di produzione svizzera e giapponese, sono da collezione e vengono pacificamente considerati oggetti esclusivi e unici. Com’è facile intuire gli orologi meccanici di contro richiedono una manutenzione periodica e anche eseguendo il quotidiano caricamento non sono così precisi, in quanto destinati a perdere qualche secondo ogni giorno.
Allo stesso modo di ciò che avviene con gli orologi meccanici, anche gli orologi automatici sono alimentati attraverso una molla, ma in questo caso movimentata dall’energia cinetica del polso, ovvero dal movimento naturale del braccio di chi porta l’orologio. Siamo quindi di fronte a modelli che si auto-caricano, perché un piccolo ingranaggio girevole aziona un rotore che oscilla quando il polso si muove, in modo da attivare la molla principale. Quando l’orologio automatico non viene più indossato continuerà comunque a funzionare per circa due giorni, dopodiché andrà in modalità riserva. A questo punto, per attivarlo nuovamente funzionare, occorre impostare l’ora, ovvero effettuare il caricamento manuale girando la corona in senso orario un paio di volte estraendo l’apposita levetta.
Gli orologi automatici si rivelano altrettanto complessi quanto i loro predecessori meccanici, ma offrono il vantaggio dell’auto ricarica, per questo vengono consigliati per l’uso giornaliero. Gli automatici necessitano in ogni caso della manutenzione periodica, in genere ogni cinque anni e del caricamento. Quando non portati al polso per qualche giorno perderanno l’ora esatta e pertanto sarà necessario settare le funzionalità girando la corona.
Il settore dell’orologeria è stato rivoluzionato dal movimento al quarzo che ha fatto il suo debutto in Giappone negli anni ’60. In questo l’alimentazione per mantenere l’ora è assicurata dalla batteria e non più dal caricamento manuale. Questo tipo di orologio prende il nome dal componente di cristallo di quarzo posto all’interno del motore elettronico, ovvero dal conduttore che regola la corrente fra il circuito elettrico e la batteria. Diversamente da ciò che avviene con i modelli meccanici, quelli al quarzo possono essere digitali o analogici. Nel primo caso verrà visualizzata numericamente l’ora sullo schermo LCD, mentre nel secondo sono presenti le tradizionali lancette.
Facili da usare, precisi, durevoli e caratterizzati dalla bassa manutenzione, gli orologi al quarzo, essendo provvisti di batteria, si riconoscono dal suono che emettono, cioè dal tic che segna il movimento della lancetta. Di certo questi modelli non hanno la stessa complessità di quelli meccanici, necessitano della sostituzione della batteria e perdono circa un secondo al mese.
Orologi e materiali costruttivi
In fase di acquisto di un orologio non bisogna solo valutare lo stile e la tipologia del movimento, perché anche i materiali costruttivi, soprattutto quelli impiegati per la realizzazione della cassa, del vetro e del cinturino, giocano un ruolo determinante.
A tal riguardo, esistono orologi di pregio in oro, che si fanno notare e sono più di un semplice accessorio. Facilmente soggetti ai graffi, questi modelli richiedono un certo investimento e sono considerati a tutti gli effetti gioielli da sfoggiare nelle occasioni più importanti.
Non mancano orologi con la cassa in argento, anche se rari, visto che questo materiale tende ad ammaccarsi e all’ossidazione. Per questo motivo molto più gettonati sono le versioni in acciaio inox, leggere, resistenti alla corrosione e durevoli nel tempo. Oggi i modelli con cassa in acciaio non sono solo quelli più economici, in quanto si trovano varianti di lusso con finitura lucida, opaca, color oro o argento.
Da segnalare inoltre gli orologi in titanio, ancora più resistenti e costosi rispetto a quelli in acciaio, nonché le alternative in ceramica, cioè create con leghe a base di ossido di zinco che non sbiadiscono con il passare del tempo e assicurano un effetto estetico molto raffinato.
In merito al vetro, invece, il cristallo, che preserva il quadrante, è determinante tanto quanto il materiale con il quale viene prodotta la cassa. Più nello specifico, il vetro minerale è di certo quello maggiormente diffuso, perché offre numerosi vantaggi, come ad esempio la buona resistenza ai graffi e agli urti, anche se complicato da lucidare. Negli ultimi anni si sono diffusi gli orologi con quadrante coperto da cristallo acrilico, ovvero di plexiglass, un materiale molto robusto, economico e che si presta per poter essere sagomato in tanti modi. L’acrilico inoltre può essere anche lucidato per eliminare i graffi più leggeri, anche se con il passare del tempo potrebbe dare la sensazione che il quadrante sia un po’ offuscato.
Gli orologi di alta qualità si contraddistinguono quasi sempre per via del vetro in zaffiro, uno dei materiali più duri al mondo, ma che può frantumarsi comunque a seguito di un impatto violento. Oltre a garantire una visione chiara e nitida del quadrante, il vetro zaffiro è antiriflesso ed estremamente difficile da graffiare.
Per quanto riguarda infine i bracciali e i cinturini degli orologi, questi possono variare molto in base allo stile e al design. Il cinturino dovrà non solo abbinare all’outfit della giornata, ma resistere alle sollecitazioni e condizioni ambientali.
Alla stessa maniera di quanto avviene per la cassa, i cinturini metallici possono essere realizzati in oro, acciaio, titanio o qualsiasi altro metallo, e possono essere composti da maglie o anelli.
Gli orologi più comuni sono probabilmente quelli dotati di cinturini in pelle animale, da quella bovina per arrivare al coccodrillo. La pelle non è solo una scelta intramontabile, ma anche sicura per tutti coloro che sono allergici ai metalli. Altro aspetto positivo è che i cinturini in pelle si possono realizzare in tante colorazioni e modalità, quindi con effetti a rilievo, cuciture, completamente lisci ecc.
Pratici, versatili e adatti per tutte le stagioni sono i cinturini in gomma che non vengono più montati solo nei modelli sportivi, ma pure in quelli di alta gamma. Questi cinturini, disponibili in tante combinazioni di colori, sono inoltre molto comodi, confortevoli, leggeri e perfetti per l’activewear, in quanto resistenti al sudore, all’acqua e ai raggi solari. Si rivelano dettagli che accrescono il valore di ogni orologio, in quanto rendono il design ancora più moderno e accattivante.