I soprannomi dei modelli Rolex

Settembre 16, 2022By Bonetto Cinturini

Un Rolex è per sempre

Pronunciare il termine Rolex non significa banalmente indicare uno status symbol, una condizione economica privilegiata, ma significa soprattutto mostrare la capacità di riconoscere gli smisurati pregi che la casa madre ha voluto implementare sulle proprie creazioni. 

Occorre, perciò, saper indossare un Rolex

Ogni orologio del noto marchio possiede il garbo dell’eleganza, che è tale perché non presuntuosa. Fonte di prestigio, riconosciuto in tutto il mondo, l’emblema della corona stilizzata promuove l’appartenenza ad un livello sociale piuttosto elevato. Uno dei principali motivi per cui l’etichetta richiama la platea dei più benestanti è, ad ogni modo, la superba qualità di cui ciascun componente è latore. Precisione svizzera, è l’espressione che meglio si addice ad un prodotto che, per definizione, deve scandire perfettamente il tempo.

Le occasioni importanti rappresentano sempre l’evenienza perfetta per indossarlo, ma non sono pochi coloro che non mancano di contornare il proprio polso per un’escursione sportiva oppure nel loro piccolo quotidiano. 

Rolex è sinonimo di prestigio e di massima qualità. 

Noti personaggi dello spettacolo e del panorama ludico sportivo ne sono consapevoli, motivo per cui ne tessono le lodi anche in considerazione dell’attività che compiono per professione o per hobby.

I materiali di cui è composto un Rolex vengono, infatti, selezionati con estrema cura ed attenzione. L’assemblamento segue, di conseguenza, regole dettate dalla massima scrupolosità e competenza. Le certificazioni, di cui ogni singolo orologio è dotato, sono il risultato dei test più ferrei che si possano immaginare. Il motivo è chiaro: chi indossa un Rolex deve avere la tranquillità di non essere mai abbandonato. L’affidabilità di ogni modello è ciò che convince a prescindere dalle forme e dai colori. Meticolosità ed esperienza si fondono per dare vita ad un prodotto perfetto in ogni suo dettaglio.

Ad ogni orologio il suo nome

Nel momento in cui si decide di acquistare un orologio della nota azienda, il gusto personale prende il sopravvento nell’elaborazione della scelta, orientata a soddisfare tutte le aspettative, sia in termini di qualità che di linee. Gli innumerevoli modelli proposti da Rolex variano in base alle collezioni. Gli orologi dalle linee più vintage assumono, inoltre, anche la funzione di strumenti di investimento facendo aumentare il capitale nel lungo periodo. Al di là della possibilità di investire, chi acquista un Rolex adora soffermarsi sui particolari: cinturino, quadrante, lunetta. Proprio quest’ultimo elemento è oggetto delle attenzioni più morbose da parte degli appassionati e di tutti coloro che si lasciano ispirare dalla cromia circostanziata e puntigliosamente realizzata.

I modelli della serie GMT-Master attraggono non soltanto per la loro creatività nelle forme e nei colori, ma anche per i soprannomi che sono stati loro attribuiti e ufficialmente catalogati, permettendo così di identificarli con piglio ironico. 

Il più noto accostamento degli ultimi tempi riguarda il GMT-Master II (referenza 126710BLRO), che evoca l’immagine del famoso marchio “Pepsi” per i suoi colori rosso e blu, i quali dipingono allegramente la lunetta. L’inserto ghiera dalle sfumature rosse e nere accompagna invece l’abbinamento con la nota bevanda rivale “Coke”.
La variante blu e nera trova poi riscontro cromatico nel mitico personaggio dei fumetti “Batman”, perciò indicizzato con questo soprannome. Denominato “Rootbeer“, ma anche “Occhio di tigre“, per via del color oro che riveste in maniera estremamente raffinata l’acciaio, é uno dei GMT più vintage della serie.
La ghiera in ceramica, insieme al quadrante della collezione Submariner (ref. 116610LV), è verde, anzi verdissima, per “Hulk“. 

La versione legata all’anniversario dei cinquant’anni, compiuti nel 2003, dalla nascita del modello Submariner, ha regalato allo stesso un nuovo soprannome “Fat Four” in considerazione della forma più piena del numero quattro riportato sul quadrante. Un modo minimale ma altrettanto di impatto per celebrare e rendere omaggio ad un modello di indubbio successo e valore. 

Successivo alla tipologia di ispirazione celebrativa è il cosiddetto “Kermit“, riferito al simpatico ranocchio dei Muppet ma che riprende alcune caratteristiche distintive del “Fat Four”, come le scritte più grandi e marchiate sul quadrante.
Il Submariner color blu cobalto e dal bracciale con cassa in oro bianco, non poteva che essere ribattezzato “Smurf” in onore di quelle piccole creature blu che in Italia prendono il nome di “Puffi”.

Il submariner “Polipetto” non ha bisogno di molte spiegazioni se consideriamo il colore dell’inchiostro in accostamento al total black dell’intero quadrante. Intuitivo anche il soprannome “Padellone” conferito al modello con una cassa oversize, da 38 mm. Prodotto soltanto dal 1948 al 1952, è uno dei pezzi da novanta considerata la perfezione della tecnica di realizzazione, nonché l’utilizzo delle materie prime quali oro giallo acciaio e, per alcuni modelli, oro rosa.

Calendario solare e lunare per il RolexStelline” che, nella sua eccentrica complessità, catapulta l’indossatore in una magica atmosfera stellare. I numeri sono, infatti, indicati con mirabili stelline dorate, incastonate all’interno della corona twinlock, perciò impermeabile.
In realtà, il primo orologio subacqueo è stato il Rolex Bubbleback, cioè dal fondo bombato e per questo denominato “Ovetto“. Un nome davvero poco iconico per un orologio sul quale è stato implementato, per primo, il sistema di movimento Oyster Perpetual ma che permetteva, al contempo, di associare il nuovo brevetto alla sua forma peculiare. Soltanto nel 1945 è stato presentato il cosiddetto “Ovettone” sul cui quadrante si trova la prima scritta “Datejust”, poi replicata su tutta la linea a seguire.

Diversamente dai simpatici soprannomi che ricordano i cartoni animati o le sinuose forme dei modelli apripista, il Rolex “Texano” evoca una storia del tutto fuori dal comune. Realizzato in oro massiccio, luccicante e dalla presenza imperiosa per ogni buon ricco petroliere texano, è esattamente questo il senso che suscita: ostentazione mista ad un’eleganza che non tutti gli uomini hanno la capacità di mostrare. 

A tiratura limitata, invece, lo stesso modello in oro bianco.
L’implementazione del cronografo, con rispettivi contatori a secondi, minuti e dodici ore, ha fatto la differenza nel modello Daytona (referenza 6239), chiamato anche “Paul Newman” che era solito indossarlo, soprattutto in auto. Fa parte di una collezione vintage che richiama non soltanto l’attenzione dei più nostalgici, ma anche il gradimento di coloro che hanno il desiderio di sperimentare tutte le funzioni cronografiche che Rolex ha inserito su tutta la linea. 

Da un attore all’altro, il Rolex Explorer II (ref. 1655), ha preso il nome di “Steve McQueen“, anche se precedentemente è stato definito “Freccione” in considerazione della lancetta arancione notevolmente visibile sul quadrante che ha il preciso scopo di indicare in quale parte della giornata ci si trova, se giorno o notte.

Che sia per un immediato riconoscimento oppure perché la tendenza ad attribuire nomi è connaturata allo spirito umano, le nuove denominazioni degli orologi Rolex hanno il potere di richiamare ancora più attenzione. Succede questo, in fondo, quando l’ironia incontra il lusso: il divertimento è assicurato.